In ogni casa c’è una storia di Natale… un Natale particolare, quello che non si dimentica. La cuoca qui ne ha già raccontato uno (e consiglio di leggerlo perchè fa molto ridere… almeno alla cuoca fa molto ridere…), ma questa volta ne racconta uno che va ancora più indietro nel tempo… nel 1945.
Le coincidenze della vita: quando la fatina Fla, per un compito, ha chiesto alla Regina Madre e al Re Consorte quale fosse stato il Natale più bello della loro infanzia, entrambe hanno risposto quello del 1945. A ben vedere il motivo era lo stesso: si stava tornando alla normalità, si stava ricominciando a mangiare, poco, ma si ricominciava.
La Regina Madre ricorda che durante gli anni della guerra non c’era Natale, non c’era Pasqua, se non per una messa o uno scambio di auguri di poter festeggiare ancora una volta l’anno successivo. In casa della Regina Madre erano proprio tanti: c’erano i genitori, i nonni paterni, la zia Maria (sorella della mamma), sei figli la cui età spaziava dai 16 anni ai 6 mesi. La sera del 24 cenarono con un brodo di verdure nel quale erano state rotte due uova, un casco di scarola ripassato in padella con alcuni capperi raccolti nei muri della casa e delle noci portate da una commare, il tutto annaffiato da mezzo litro di vino rosso comprato alla cantina allungato con l’acqua (all’insaputa dei maschi di casa). Dopo cena, si coprirono e andarono a messa con le solite raccomandazioni: la guerra era finita, ma non bisognava tirare calci ai barattoli (potevano non essere semplici barattoli) o correre dietro a qualche gatto che si infilava in un palazzo pericolante. Durante la messa le donne pregavano per la salute e la serenità dei ragazzi, i due uomini pregavano di trovare un lavoro che non durasse solo pochi giorni, i due maschi più grandi pregavano che qualche signorina sentendo il loro sguardo sulle spalle si girasse notandoli, la Regina Madre pregava per una casa nuova senza buchi nel soffitto, magari con una stanza in più in modo da non dover più dormire in cucina con la sorella e la zia, e la sorellina della Regina Madre pregava che la più piccola cominciasse a piangere in modo da poter tornare a casa, perchè non ce la faceva più a sopportare il freddo che le faceva formicolare le gambe, quel tizio sull’altare con una tunica che parlava parlava parlava, ma che aveva tanto da dire a quell’ora di notte…. Alla fine del rito chi era sveglio portò in braccio chi aveva ceduto al sonno, scambiarono gli auguri con i conoscenti, gli amici, e rientrarono a casa. Ognuno con un segreto nel cuore. Andarono a dormire sapendo che il giorno dopo avrebbero avuto quasi niente con cui sfamarsi.
La prima sorpresa arrivò al mattino: attaccate al ramo di abete che Tonino, il primo fratello, aveva portato a casa qualche giorno prima, c’erano delle tavolette di cioccolata americana, alcune gomme da masticare e un barattolo di burro di arachidi. E mentre si stavano meravigliando di tanta abbondanza dalla cucina arrivava un odore mai sentito….
per farla breve, ognuno di loro era andato in cerca di qualcosa per rendere il Natale un pò speciale: la mamma della Regina madre aveva raccolto farina e uova ed era riuscita a fare un Casatiello dolce; la zia Maria aveva, per così dire, trovato un pollo e appena sveglia lo aveva fatto passare a miglior vita, spennato, fiammeggiato, condito e infilato nella stufa con una decina di patate; Tonino, il più grande, lavorando con gli americani presso il quartier generale degli alleati a Caserta aveva ricevuto oltre allo stipendio anche alcune stecche di sigarette e i dolciumi che aveva appeso al ramo; Alberto aveva risparmiato qualche  lira e aveva comprato ben tre litri di vino rosso (che non sarebbe stato annacquato); la Regina Madre aveva ricamato un paio di corredi per alcune spose ed era riuscita a comprare delle salsicce che insieme a dei pomodori erano diventati un ragù…
Oggi i bambini non sanno più cosa chiedere: ottengono ciò che vogliono e cinque minuti dopo sono già stufi…. mia madre, quei regali li ricorda ancora dopo quasi settant’anni. La prossima volta racconteremo il Natale del Re Consorte
INGREDIENTI
500gr di farina
200gr di burro
150gr di zucchero a velo
250ml di panna fresca
1 uovo
1/2 bustina di lievito
i semi di mezza bacca di vaniglia
un pizzico di sale
Per decorare:
cioccolato bianco, cioccolato al latte, pastiglie di cioccolato
PROCEDIMENTO
In una ciotola mettere la farina, lo zucchero a velo, il lievito, i semini di vaniglia e il sale. Aggiungere il burro morbido a piccoli pezzetti e mescolare con un cucchiaio di legno, quindi unire la panna e l’uovo leggermente sbattuto. Fino ad avere un impasto piuttosto molle. Avvolgerlo nella pellicola e tenerlo in frigo almeno per un’oretta. Accendere il forno a 180°. Su un piano di lavoro leggermente infarinato, stendere l’impasto ad altezza 5mm e con una serie di taglia biscotti a stella di dimensioni crescenti tagliare 10 stelle. Cuocerle per circa 15′ quando il forno è arrivato a temperatura. Farle freddare.
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco e versarlo sui biscotti avendo cura di ricoprire tutta la superficie e lasciar rassodare il cioccolato. Nel frattempo sciogliere il cioccolato al latte e versarlo in un sac à poche con bocchetta 1 e decorare le stelle a piacere. Aggiungere le pastiglie di cioccolato.
INGREDIENTS
500g of flour
200g butter
150g icing sugar
250ml fresh cream
1 egg
1/2 tablespoon baking powder
the seeds of half vanilla bean
a pinch of salt
To decorate:
white chocolate, milk chocolate, chocolate tablets
PROCEDURE
In a bowl place the flour, sugar, baking powder, vanilla seeds and salt.  Cut the butter in small pieces and let it softned. Add it to the flour mix and stir with a wooden spoon, then add the cream and the egg lightly beaten. You have a rather soft dough. Wrap in plastic wrap and keep in the fridge for at least an hour. Preheat oven to 180 °C. On a lightly floured work surface, roll out the dough to 5mm height and with a series of cuts biscuits star of increasing size cut 10 stars. Cook for about 15 ‘when the oven has reached temperature. Let them cool.
Melt white chocolate in a double boiler and pour on biscuits taking care to cover the entire surface and allow to harden the chocolate. Meanwhile melt the milk chocolate and pour it into a pastry bag with nozzle 1 and decorate the stars at will. Add the chocolate tablets.

 

 

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10 Comments on Alberello di frollini alla panna – Creamy shortbread tree

  1. sandra pilacchi
    17 Dicembre 2014 at 10:06 (9 anni ago)

    quanto è vero Patty, adesso non sappiamo più che cosa chiedere, abbiamo tutto e non siamo comunque contenti! anche mia mamma diceva che "si stava meglio quando si stava peggio" ed è tutto dire!
    siamo diventati egoisti, non ci accontentiamo mai…. speriamo che quest'anno il Nastale funzioni un po' e ci renda tutti un pochino meno cattivi.
    l'albero di natale con le stelle, da mangiare…. troppo intrigante!
    un abbraccio donna stupenda!
    Sandra

    Rispondi
  2. SimoCuriosa
    17 Dicembre 2014 at 10:23 (9 anni ago)

    mmm libidine questo alberello..te lo smonterei in un attimo.
    scusami sono di corsa.. poi torno a rileggere il tuo bel post sul Natale!
    baSciBaSci

    Rispondi
  3. Annalisa B
    17 Dicembre 2014 at 12:11 (9 anni ago)

    Ottima preparazione, molto golosa, colorata! Complimenti!
    Bacioni <3
    PS: Che bello anche il tuo albero vero!!

    Rispondi
  4. m4ry
    17 Dicembre 2014 at 15:24 (9 anni ago)

    Proprio ieri sera parlavo con Giuseppe dei tempi andati, di quando eravamo bambini, della semplicità e del fatto che andavamo in estasi per 10 pacchetti di figurine..altri tempi, altra vita, altre consapevolezze…magari si potesse tornare indietro..
    Questo albero di frollini è uno spettacolo 🙂 Ti abbraccio forte Patty ! <3

    Rispondi
  5. Giorgia Riccardi
    17 Dicembre 2014 at 16:34 (9 anni ago)

    Ma che meraviglia patty questo alberello dolcissimo di natale! Immagino che bontà! Un bacione

    Rispondi
  6. Immacolata Cuorvo
    17 Dicembre 2014 at 17:11 (9 anni ago)

    E' proprio vero, i bimbi di oggi hanno di tutto e di più e perdono , a mio parere, il vero significato che questa festa dovrebbe trasmetterci … tanta pace e serenità . Hai raccontato una storia bellissima, in un periodo , per chi l'ha vissuto difficilissimo , e molto simile a quella che ha coinvolto la mia famiglia nel 1945.
    Ah comunque complimenti per l'alberello di frolla, davvero molto bello e di sicuro ottimo!!!

    Rispondi
  7. Natalia
    17 Dicembre 2014 at 18:01 (9 anni ago)

    Un post bellissimo! Tempi duri quelli e forse si era anche più felici, perché ci si accontentava e quel poco che arrivava era un dono prezioso! Oggi non sono solo i bambini ad avere tutto ma anche noi adulti. NOn sappiamo più godere della vita e delle cose semplici.
    Il tuo albero è bellissimo!
    Baci.

    Rispondi
  8. consuelo tognetti
    17 Dicembre 2014 at 18:07 (9 anni ago)

    Il tuo racconto fa riflettere e tu 6 davvero una buona madre se riesci a trasmettere questi valori ai tuoi figli..non posso che ammirarti!

    Rispondi
  9. Velia Imparato
    17 Dicembre 2014 at 21:21 (9 anni ago)

    Cara Patti che bel post! Che meraviglia l'albero, non ho parole! Ci proverei anche io ma sono pasticciona e tempo il risultato…
    Sei unica e ti adoro
    bacio
    v.

    Rispondi
  10. conunpocodizucchero Elena
    23 Dicembre 2014 at 6:39 (9 anni ago)

    cara Patti mia splendida e lucente: tantissimi auguri per un sereno, felice, gioioso, goloso e meraviglioso natale!!! a te e alle principessine del tuo castello! 😉 se potessi portsrmi via uno strato del tuo albero e una fettazza del tuo pandoro, certo sarei più felice eh! 😀

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