…e anche questo Presepe Vivente è andato. E’ vero, è stato uno stress recuperare abiti, fornire suppellettili e dipingere scenografie, ma ne è valsa la pena.
I genitori delle varie quinte hanno fornito oggetti che nessuno più ricordava di avere: sono spuntati fuori teli e cestini per la lievitazione del pane, madie, setacci, ferri di cavallo, anfore in coccio per portare l’acqua, cesti di pesce fresco, posate di legno, bicchieri di terracotta. I bambini sono diventati macellai, fornai, pescatori, pescivendoli, capere, ricamatrici… ma il pezzo forte è stata l’osteria! I genitori avevano portato olive, taralli, salami, formaggio, succo di mirtillo al posto del vino, frittate e udite udite, una pentolona di pettole e fagioli. I creaturi hanno mangiato tutto, ma proprio tutto: stavano anche attaccando il pane secco messo in bella mostra nei cesti. Si sono divertiti, tantissimo. Tutti. Tranne Francesco, l’angelo, bloccato all’angolo della capanna.
La cuoca alla fine del pomeriggio era esausta, contenta, ma un pò malinconica: non ci vuole pensare che questo è l’ultimo Natale delle elementari.
zia Consu
23 Dicembre 2019 at 16:00 (5 anni ago)..ma sai che sforno panettoni e pandori ma poi preferisco di gran lunga far colazione con questi pani soffici e semplici??
Non mi resta che segnarmi la ricetta e provarla al più presto!!!
Patti
23 Dicembre 2019 at 19:31 (5 anni ago)Grazie Consu, è molto semplice e veramente coccola come un abbraccio. Un bascio