Ed è proprio di questo che vogliamo raccontare oggi.
Tutto nasce da un’idea, che come un fiocco di neve cade giù fino a diventare una valanga. Alessandra, pensa, organizza in collaborazione con Annarita Rossi, una masterclass sulle erbe spontanee con tanto di docenti: Sergio Rossi, Alessandro Dentone e il prof. Andrea Pieroni. Hanno distribuito le schede da studiare, con tutte le caratteristiche di ogni erba. Avete idea quante cose buone estirpiamo dai nostri giardini scambiandole per erbacce? Personalmente ho gettato tonnellate di portulaca non sapendo cosa fosse.
Le erbe spontanee, lo sapevano gli antichi meglio di noi, non solo sono buone da mangiare, ma hanno anche incredibili proprietà farmacologiche: la portulaca di cui ho parlato prima ha proprietà anti-ossidanti, anti-diabetiche e neuroprotettive. Insomma, ogni scheda era una serie di informazioni sul gusto dell’erba, dove cresce, il suo uso nella storia, le sue proprietà.
Poi abbiamo scelto un compagno e la sorte ha unito Manuela Valentini (Profumi e colori) e Patrizia (Il Castello di Patti Patti), che dopo un breve brainstorming hanno tirato fuori più o meno la loro ricetta: Manuela l’aveva già in testa, l’ha limata, creata in carta per dare l’idea concreta, aggiustata poco poco fino a renderla concreta nel piatto. Patrizia l’ha seguita, dato qualche suggerimento e scritto l’articolo.
L’utilizzo delle erbe spontanee è caduto sull’ortica e sul finocchietto.
L’ortica, molto conosciuta da tutti è una pianta molto comune con foglie lanceolate fortemente urticanti. Può essere usata in farmacia come lenitivo topico dei reumatismi o in una tisana primaverile. In cucina è possibile cuocerla con un risotto o nelle torte salate o ancora nei ravioli ed assume delle note dolciastre, altrimenti cruda, può essere a volte usata per una variante del pesto, e in questo caso mantiene i suoi sentori amarognoli.
In questa ricetta l’ortica è stata usata lessata per colorare la sfoglia di base e fritta per donare, con la pelle della trota salmonata, croccantezza al piatto.
Il finocchio selvatico, è anch’esso molto conosciuto in Europa, da nord a sud, dove viene usato tantissimo. ha un odore ed un sapore più delicato del finocchio coltivato. Se ne usano i fiori, le foglie e i semi. Ha proprietà digestive e carminative (cioè elimina l’aria dallo stomaco e lenisce i dolori da essa provocato… le colichette, per capirci), antisettiche e calmanti, infatti può essere usato come infuso per calmare la pesantezza agli occhi o come gargarismo per l’alitosi. E’ stato fin dai tempi dei romani ingrediente graditissimo in varie preparazioni e ancora oggi è indispensabile per la pasta con le sarde o per il purè di fave.
In questa ricetta è stato usato all’interno della pasta fresca delle pappardelle.
PAPPARDELLE IN FESTA
Dosi per 4 persone
Pappardelle in filigrana di finocchietto
150 g farina 0
50 g semola rimacinata
2 uova
ciuffi di piumette di finocchietto
un pizzico di sale
Sfoglia alle ortiche
80 g farina 0
20 g semola rimacinata
1 uovo
50 g foglie di ortiche o 20 g ortiche lessate
un pizzico sale
Condimento e decorazione
2 filetti trota salmonata (circa 320g)
100 g trota salmonata affumicata a freddo
mezzo bicchiere vino bianco
20 g burro
timo limone
alcune foglie ortiche
bacche rosa o schinus
sale e pepe
Pappardelle
Aggiungete alle farine, il sale e i ciuffi di finocchietto spezzettati, poi unite le uova ed amalgamate molto bene fino ad ottenere un impasto liscio, coprite e mettete a riposare per circa mezz’ora.
Stendete la pasta con il mattarello in una sfoglia sottile, poi tagliate delle pappardelle e spolverate con la semola per evitare che si attacchino
Sfoglia ortica
Lessate le ortiche tuffandole in acqua bollente cuocete per alcuni minuti, poi tuffatele in acqua fredda, scolatele molto bene e farle raffreddare.
Tritate le ortiche non troppo sottili, poi mescolarle con le farine, aggiungete il sale e l’uovo e lavorate fino ad ottenere un bell’impasto, coprite e mettete a riposare per circa mezz’ora.
Stendete la pasta con il mattarello in una sfoglia sottile, poi tagliatela in quadrati di circa 15 cm
Condimento
Cuocere i filetti di trota salmonata con un bicchiere di vino bianco, qualche ciuffo di timo limone, sale e pepe, verso fine cottura aggiungere un po’ di burro con cui irroreremo i filetti stando attenti a lasciare la trota bella rosata. Togliere la trota dal fuoco e staccarla dalla pelle, che rimetteremo in pentola o in forno per seccarla.
Cuocere in una padella con acqua bollente la sfoglia alle ortiche, poi farla saltare per un minuto nella padella di cottura dei filetti, poi metterla da parte al caldo.
Cuocere anche le pappardelle, nel frattempo preparare il condimento spezzettando i filetti metterli nella padella dove erano stati cotti con una noce di burro. Scolare le pappardelle ed aggiungerle ai filetti, spadellare per un minuto quindi spegnere ed aggiungere anche la trota affumicata a freddo e mescolare delicatamente
In un po’ d’olio friggere qualche foglia d’ortica
Presentazione piatto
Al centro del piatto scelto adagiare la sfoglia d’ortica, poi appoggiarci un nido di pappardelle, decorare con le foglie d’ortica fritte, qualche pezzo di pelle di trota spezzata, qualche fogliolina di timo limone e qualche bacca rosa leggermente pestata.
Ringrazio per la splendida occasione che ci è stata offerta
Manu
27 Maggio 2017 at 16:26 (7 anni ago)E’ stato un immenso piacere condividere questo master con te, poterci confrontare con ricetta, dubbi o incertezze ci ha permesso d’arricchirci e creare un piatto gusto che delle erbe spontanee si è arricchito
grazie Manu
ilcastellodipattipatti
30 Maggio 2017 at 9:51 (7 anni ago)Grazie a te, Manu… sei energia allo stato puro! Un bascione e a presto!
zia consu
27 Maggio 2017 at 19:53 (7 anni ago)Pensa che quest’anno volevo iscrivermi ad un corso x imparare a riconoscere le erbe spontanee, poi i troppi impegni me l’hanno impedito 🙁
Le tue pappardelle sono un sogno, complimenti!
Buon we tesorina <3
ilcastellodipattipatti
30 Maggio 2017 at 9:52 (7 anni ago)Consu la ricetta è stata pensata insieme, ma la realizzazione è stata di Manuela Valentini del blog Profumi e Colori. E’ stata una bellissima esperienza!
Alice
27 Maggio 2017 at 21:34 (7 anni ago)mi piace molto l’idea dell’utilizzo delle erbe spontanee in cucina, queste pappardelle devono essere gustosissime!
baci
Alice
ilcastellodipattipatti
30 Maggio 2017 at 9:53 (7 anni ago)E’ stato un corso terribilmente interessante… proprio per il fatto che ho scoperto che ho buttato via un sacco di erbacce dal mio terrazzo non sapendo che avrei potuto cucinarle… ma ora lo so! Un bascione
Antonella
28 Maggio 2017 at 10:15 (7 anni ago)care compagne di classe, è stato un piacere condividere, vedere, leggere ciò che ognuna ha fatto. E imparato.
ilcastellodipattipatti
30 Maggio 2017 at 9:53 (7 anni ago)Hai ragione, è stata una fantastica avventura. Un bascione
alessandra
30 Maggio 2017 at 5:23 (7 anni ago)Accipicchia che meraviglia! mille volte meglio di quanto si riusciva ad immaginare, nel master! E non avreste potuto trovare un titolo migliore, davvero. Avete fatto un uso intelligente e raffinato delle erbe, esibendo comunque una maestria da piani alti, visto che la magia di questa sfoglia non e’ roba da tutti. Molto bene il condimento, con l’accostamento dell’affumicato che ravviva il gusto, mantenendolo pero’ concentrato nel sapore principale e perfetta la scelta delle due erbe, che si sposano talmente bene con la trota da diventarne un complemento indispensabile. Veramente brave!
ilcastellodipattipatti
30 Maggio 2017 at 9:55 (7 anni ago)Grazie Alessandra, la vera maestra qui è stata Manuela. In ogni caso spero che ci siano altre masterclass come questa perchè è stato uno spettacolo! Grazie, grazie, grazie! Un bascione
Annarita Rossi
30 Maggio 2017 at 10:11 (7 anni ago)Che esplosione di colori e di profumi. Questa ricetta mi ha fatto innamorare già dal “plastico” che avete fatto con la carta. Bellissima idea. Grazie per aver partecipato.
ilcastellodipattipatti
30 Maggio 2017 at 12:05 (7 anni ago)Grazie Annarita… la mia compagna è stata veramente eccezionale! Grazie a te per averci dato questa opprtunità. Un bascione
Serena
30 Maggio 2017 at 11:01 (7 anni ago)Bella l’idea di colorare la sfoglia con l’ortica e del finocchietto nella pappardelle, ben curata anche la presentazione del piatto, complimenti a entrambe davvero un bel lavoro, questo master ha ben ispirato! Ti abbraccio Patti
ilcastellodipattipatti
30 Maggio 2017 at 12:06 (7 anni ago)Grazie Serena, Manuela è stata grandiosa. Per quanto mi riguarda ho imparato un sacco di cose e sono davvero felice! Un bascione grande te
Gaia Sera
30 Maggio 2017 at 12:37 (7 anni ago)Sai che io ho un campo intero dietro casa con ogni sorta di erbe ma le uniche che conosco sono le ortiche? Ogni anno esco con un secchio ed i guanti, colgo quante più ortiche posso, le lavo, le sbollento, le strizzo bene e ne faccio delle palline che congelo appositamente per la sfoglia. Io ci faccio i ravioli di solito ma la tua pasta mi ha dato l’idea per ulteriori varianti del suo uso. Ricetta splendida e complimenti. Mi piacerebbe da morire fre un corso per poter utilizzare le erbe al meglio. Vorrà dire che per ora seguirò il tuo percorso in cucina e poi, un giorno, chissà, magari troverò un corso da seguire in questa terra di lupi ?
Un bascione grande grande tesoro mio ❤️❤️❤️
Alessandra
30 Maggio 2017 at 23:18 (7 anni ago)Patti la vostra ricetta è davvero lodevole, siete riuscite a fare un piatto ben strutturato valorizzando al massimo tutti gli ingredienti che avete utilizzato! La pasta filigranata è da provare quanto prima e soprattutto l’abbinamento ortica/pesce affumicato! Un abbraccio
Camilla
31 Maggio 2017 at 13:44 (7 anni ago)Aldilà della fantastica ricetta, un modo elegante e gustoso per fare le pappardelle, mi sono incuriosita sulla particolarità dell’ortica; ero già a conoscenza – e talvolta l’ho anche usata per torte salate in sfoglia – della loro caratteristica, ma non avevo la minima idea che ci si potesse fare addirittura il pesto.
Mi informerò a riguardo, grazie tantissimo dell’informazione!
Camilla Assandri
1 Giugno 2017 at 8:23 (7 anni ago)Buonissime queste Pappardelle, colorate, gustose e sicuramente profumatissime 😛
Sonia
3 Giugno 2017 at 11:44 (7 anni ago)Complimenti ragazze!!! Sto rileggendo i capolavori del master e mi sto “beando” di tutte queste bontà!!! Addirittura avete pure fritto le foglie dirtica..e cosa darei per una forchettata di pappardelle. Brave brave.
Gaia
4 Giugno 2017 at 22:18 (7 anni ago)Anche noi, ortica e finocchietto e già che c’eravamo, pure il tarassaco!
E’ stato davvero divertente, anche se un po’ faticoso incastrare le ricerche in campagna, per chi abita in città…
🙂