L’estate scorsa, tornando dalla Romagna con un gruppo di amici, cuoca e famiglia, decisero di fermarsi a Gubbio. Tante volte erano passati lì vicino ma non avevano mai visitato questa stupenda cittadina.
La giornata era caldissima e l’ora di pranzo era vicina. Gli adulti pianificavano il tour della città ducale, le visite alle chiese ed ai palazzi, la sosta rifocillatoria. Le cinque ragazzine, età compresa fra i 15 e 7 anni si accasciarono come se avessero portato i bagagli in spalla dalla partenza, cellulari alla mano, in un praticello fuori le mura “Andate voi… noi vi aspettiamo qui!” La cuoca le guardò sorridente e con quel filo di voce amorevole, che le figlie, negli anni, hanno imparato a riconoscere come sintomo di repressione di rabbia omicida, comunicò che potevano, si, tenere la protesi telefonica in mano, ma che era meglio che si alzassero e muovessero le gambette verso la città senza troppe discussioni. Una delle figlie disse alle amiche sottovoce: “Conviene fare come dice lei, perchè quando sgrigna i denti così fa paura!”
La cuoca non l’ha mai confessato, ma durante quella gita, non sono stati rari i momenti in cui avrebbe voluto tornare nel famoso praticello e stendersi a faccia in giù, in attesa di essere prelevata con un argano. Gubbio è bella, ricca di scorci meravigliosi, palazzi storici, … ma porca miseria è tutta in salita, pure le discese sono in salita. La cuoca pensava di morire: la macchina fotografica in collo, lo zaino con il materiale da fotografia sulla schiena, la borsa a tracolla pesante come solo le borse delle madri possono essere, la busta con le bottiglie dell’acqua, la nenia rom delle ragazzine che erano stanche, avevano caldo, avevano fame, avevano sete, avevano bevuto troppo e quindi dovevano fare pipì…
L’ora di pranzo era passata da un pezzo, loro erano digiuni e il caldo era diventato impietoso. Un brivido corse lungo la schiena della cuoca: “Troveremo a quest’ora un posto dove mangiare?”. Una visione rispose a questa domanda: una porta sulla quale era esposto un cartello “Crescia a tutte le ore”…. Non importa se è una trappola per turisti, è caratteristico, emana fresco e ci fa mangiare. Ed entrarono.
Il locale era freschissimo, con i muri grezzi, i tavolacci di legno con le panche e delle botti con gli sgabelli dove sedersi a mangiare; appesi ai muri c’erano utensili antichi… non c’era neanche troppa gente.
E fu così che la cuoca assaggiò la crescia, sorella ricca della Torta al testo. Mamma mia, che bontà!! Ne prese una con le verdure e il lardo, la annaffiò con una bella birretta fresca fresca fresca. Si misero in auto e ripartirono alla volta del castello. La cuoca chiuse gli occhi un attimo e si svegliò due ore e mezza dopo…
Tornata a casa però non l’ha mai replicata, fino a quando il destino non l’ha portata sul cammino del Club del 27, il ramo di MTC che ripropone i temi del mese passati, con pubblicazione, appunto, il giorno 27.
Questo giro è dedicato alle pies, ai timballi e alle torte di tutto il mondo: quindi oggi vedrete tarte tatin, empanade, timballi del gattopardo, tarte flamiche, torte pasqualina, erbazzoni, Scotch pies, panade sarde, apple pies, timballi di tortellini…. insomma, poche parole venite qui e rifatevi gli occhi!
INGREDIENTI
400gr di farina 0
250gr di acqua
1 cucchiaino di sale
Lavorare gli ingredienti, amalgamandoli bene, fino ad avere un panetto morbido ed omogeneo. Farlo riposare 10 minuti sotto un canovaccio umido. Trascorso questo tempo, tagliarlo in quattro e stendere ogni panetto (torta) con un mattarello. Bucherellare la superficie con i rebbi di una forchetta. Scaldare il testo sul fuoco (o i più fortunati lo metteranno a scaldare nel forno a legna) e quando è bello caldo (ma non rovente) porvi sopra la prima torta. Girala spesso fino ad avere la cottura desiderata.
Per il ripieno con i friarielli
500gr di friarielli mondati (oppure 1 chilo da pulire)
1 spicchio di aglio
sale, peperoncino
Olio
Mettere abbondante olio in una padella con uno (o volendo anche due) spicchio d’aglio. Far ambrare e aggiungere i friarielli. Mescolare spesso (ocio che schizza) e condire con il sale e il peperoncino secondo il proprio gusto. Aggiungere mezzo bicchier d’acqua e coprire con un coperchio. Dopo un quarto d’ora, togliere il coperchio e verificare la tenerezza dei gambi più grossi. Se sono morbidi far asciugare l’eventuale acqua in eccesso e spegnere il fuoco. Altrimenti aggiungere ancora un pò d’acqua e proseguire la cottura ancora per dieci minuti
Per il ripieno con i friggiarelli (i peperoncini verdi di fiume)
500gr di friggiarelli
200gr di pomodorini del Piennolo
sale. olio. aglio
Togliere il picciolo e i semini ai peperoncini. in una padella scaldare l’olio con l’aglio e appena quest’ultimo imbiondisce aggiungere i friggiarelli. Mescolare spesso, aggiungere il sale e mezzo bicchiere d’acqua. Far evaporare l’acqua in eccesso.
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44 Comments on La mia torta al testo per il Club del 27
1Pingbacks & Trackbacks on La mia torta al testo per il Club del 27
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[…] timballi, pies e torte di tutto il mondo e in quell’occasione decise di preparare la Torta al testo eugubina, ma le dispiacque di non aver fatto l’Empanada Gallega. E quindi questa volta non ha esitato. […]
Valentina de Felice
27 Marzo 2017 at 11:26 (8 anni ago)Mi ero ripromessa di iniziare a commentare da domani tutte voi che avete partecipato anche questo mese al Club 🙂 ma qui non ho saputo resistere. I friarielli col peperoncino sono patrimonio dell’umanità. Dentro la torta al testo sono poesia. Guardarli solo nello schermo corrisponde a follia! Sto salivando come i cani di Pavlov, sappilo! Meravigliosa!!!!
ilcastellodipattipatti
27 Marzo 2017 at 20:37 (8 anni ago)Bella ti ringrazio!! In effetti il friariello nella torta al testo è una gran bell’invenzione 😀
Un bascione grande grande
Ross
27 Marzo 2017 at 11:48 (8 anni ago)Sarà l’avvicinarsi del pranzo, o anche no…. che gola le tue proposte, brava!!!
ilcastellodipattipatti
27 Marzo 2017 at 20:39 (8 anni ago)Grazie Ross, la torta al testo è veramente un incanto! Un bascione
Micaela Ferri
27 Marzo 2017 at 13:42 (8 anni ago)Una immagine più golosa dell’altra. Complimenti.
ilcastellodipattipatti
27 Marzo 2017 at 20:39 (8 anni ago)Grazie Micaela, un bascio forte forte
Tiziana
27 Marzo 2017 at 18:31 (8 anni ago)Che bontà! Con i friarielli la mia preferita, meraviglia!Brava
ilcastellodipattipatti
27 Marzo 2017 at 20:40 (8 anni ago)Io adoro i friarielli, non potrei essere nata in nessun altro posto!Un bascione grande
Alice
27 Marzo 2017 at 21:09 (8 anni ago)La torta al testo è fantastica, sono originaria di un paesino al confine con l’Umbria e da piccola la mangiavo spesso! Eppure anche io non ho mai provato a farla in casa… Gubbio è bellissima ma concordo sulle salite! 😀
ilcastellodipattipatti
28 Marzo 2017 at 12:59 (8 anni ago)Alice per me è stata una bella sorpresa e il fatto che sia semplice da fare sicuramente mi invoglierà a replicarla <3 Un bascione
Daniela
27 Marzo 2017 at 22:27 (8 anni ago)Ne ruberei uno spicchio volentieri. Molto invitante.
ilcastellodipattipatti
28 Marzo 2017 at 13:00 (8 anni ago)Ti ringrazio tanto <3
Un bascione forte
Melania
27 Marzo 2017 at 23:39 (8 anni ago)Patty ma quanto brava sei ad aver realizzato questa bontà! E gli ingredienti poi…le foto sono meravigliose, viene voglia di afferrrarne uno. Ti abbraccio 🙂
ilcastellodipattipatti
28 Marzo 2017 at 13:24 (8 anni ago)Grazie Melania!!! <3 Un bascione
Ale - Dolcemente Inventando
28 Marzo 2017 at 12:50 (8 anni ago)amo Gubbio anch’io e mi è rimasta nel cuore, ci sono stata a maggio dello scorso anno e sono riuscita ad assaggiare la torta al pesto.
Non ti dico quanto mi è piaciuta e quanta ne mangerei ancora!
Ale - Dolcemente Inventando
28 Marzo 2017 at 12:51 (8 anni ago)*testo* e non pesto
ilcastellodipattipatti
28 Marzo 2017 at 13:06 (8 anni ago)😀
ilcastellodipattipatti
28 Marzo 2017 at 13:05 (8 anni ago)Ale che meravigliosa sorpresa per me, sia la città, sia le sue specialità gastronomiche…. non potevo non provare a farla! Un bascione grande
gwendy lanuti
28 Marzo 2017 at 15:58 (8 anni ago)Ma che buona la torta al testo!!!!!!!Il ripieno poi con friaggiarelli e pomodoro è fantastico.
brava patty
ilcastellodipattipatti
28 Marzo 2017 at 17:59 (8 anni ago)Grazie gioia… è piaciuta tantissimo anche a noi! Un bascione forte
ipasticciditerry
29 Marzo 2017 at 13:58 (8 anni ago)Mamma mia Patty quanto mi diverto a leggerti … mi regali qualche minuto di spensieratezza e serenità. Entro nel tuo mondo e vi vido … immagino perfino il ghigno tra i denti della cuoca, rispondendo alle ragazze ahahahhh. Sai che non l’ho mai fatta la torta al testo? Devo provarla, sono certa mi piacerebbe molto. Un bacione grande e grazie
ilcastellodipattipatti
30 Marzo 2017 at 9:43 (8 anni ago)Si si… hai presente il sorriso falso che si fa quando sei in mezzo a un sacco di persone e non puoi? Ecco, quello lì… La torta al testo è facilissima… ora che ho imparato a farla, a casa si mangia praticamente solo quella… Un bascione tesoro mio!
Claudia
29 Marzo 2017 at 14:02 (8 anni ago)Che bel modo che hai di raccontare, sembrava di essere con voi in mezzo al prato verde (lo preferisco in assoluto alle salite :))) è bellissima la tua torta al testo!! Complimenti!!
ilcastellodipattipatti
30 Marzo 2017 at 9:44 (8 anni ago)Claudia ti ammiro molto…. io le salite le detesto!!! 😀 Un bascione grande e grazie!
antonella
29 Marzo 2017 at 16:40 (8 anni ago)sono meravigliose…e dalle foto sembrano anche buonissime…
ilcastellodipattipatti
30 Marzo 2017 at 9:45 (8 anni ago)Ottime, veramente grandiose! Un bascio
Valentina
29 Marzo 2017 at 17:29 (8 anni ago)Alla ‘protesi telefonica’ ero piegata, Pa, mi fai troppa compagnia e i tuoi racconti sono divertenti e dettagliati. Hai descritto benissimo Gubbio, io l’ho amata nel lontana 2006 quando le facemmo visita a Pasqua, non solo la cittadina ma tutto il circondario bucolico.
Ottima questa proposta che ci mostri….soprattutto le farciture…mi aggradano assai.
Bacione,
Vale
ilcastellodipattipatti
30 Marzo 2017 at 9:59 (8 anni ago)La prossima volta non mancheremo di fare un giro nella campagna intorno perchè è bellissima! Un bascione tesoro!
Elena Arrigoni
31 Marzo 2017 at 12:28 (8 anni ago)Ma quei due ripieni cosa non sono? Fantastici, adoro entrambi. E leggere il tuo racconto è stato come sentire la frescura di quel locale e il profumo della crescia 🙂 bacio
Patty
3 Aprile 2017 at 16:38 (8 anni ago)Elena sono fra le verdure che adoro maggiormente… Non mi freno!! ?
Un bacione forte
tritabiscotti
31 Marzo 2017 at 13:38 (8 anni ago)Di solito preparo il cugino “crescione”… Ma devo rimediare provando questa bontà!! ^_^
Patty
3 Aprile 2017 at 16:40 (8 anni ago)Il crescione lo adoro!!! Mi stai facendo pensare che è un sacco che non lo faccio! ?Un bascione
speedy70
31 Marzo 2017 at 15:37 (8 anni ago)Fantastica questa torta al testo, si presta per tantissime farciture!!!
ilcastellodipattipatti
3 Aprile 2017 at 16:49 (8 anni ago)Infatti… Appena la rifaccio voglio provarla con salumi e formaggi… Un bascione!
Elena
1 Aprile 2017 at 22:29 (8 anni ago)alla lettura della “protesi telefonica”, ho riso come una pazza, con mio marito che mi guardava attonito… ho un ragazzo di 15 anni e capisco bene la problematica, anzi le problematiche!
Complimenti per il tuo elaborato e sono sicura che con i friarellli sarà ancora più sfiziosa!
ilcastellodipattipatti
3 Aprile 2017 at 16:50 (8 anni ago)Ah l’adolescenza…. Ma comm Anna fa??? ???Un bascione
cinzia
2 Aprile 2017 at 19:58 (8 anni ago)Che bel ricordo che conservi legata a questa torta salata!
Dell’Umbria conosco solo Orvieto, ma è una lacuna che spero di colmare presto, soprattutto per assaggiare dal vero questa specialità.
Complimenti per i ripieni, il secondo lo adoro perchè amo i peperoni 🙂
ilcastellodipattipatti
3 Aprile 2017 at 16:48 (8 anni ago)Cinzia per andare e tornare dalla Romagna passo attraverso l’Umbria e non mi sono mai fermata come avrei voluto… Almeno questa volta un pò mi sono soffermata in tanta bellezza! Un bascione
cecilia
3 Aprile 2017 at 16:27 (8 anni ago)Finalmente arrivo anch’io a farti visita, e scopro che mi ero persa una prelibatezza e un bel racconto (la protesi, ahahahahah!)
Ma dove l’hai cotta alla fine? In padella? Complimenti, sembra fantastica!
ilcastellodipattipatti
3 Aprile 2017 at 16:45 (8 anni ago)Cecilia ho un testo romagnolo sul quale faccio spesso la piada, l’origine non mente! ?Un bascione
Ilaria
3 Aprile 2017 at 17:34 (8 anni ago)Mi piace molto al tua torta al testo, davvero invitante e quasi che viene voglia di mangiarsela giusto con una birretta fresca. Mentre leggevo il tuo racconto mi veniva da ridere, perché anche io ho visitato Gubbio in una giornata assolata e avevo (dentro di me) la stessa nenia lamentosa esattamente delle tue ragazzine. Solo che io ho dovuto sopportarmi da sola.
Dominos promo
4 Aprile 2017 at 2:51 (8 anni ago)Write too good, let a person, is to have such a surprise to give us the power, good refueling.
Paola
9 Aprile 2017 at 9:29 (8 anni ago)Io sono una patita di tutto ciò che somigli a una piadina e pur non avendo mai mangiato la torta al testo, so che la amerei a prescindere. Poi se ci metti il ripieno di friarielli.. *.* Ma la posso assumere la cuoca alla maison? *.*