Ogn’anno il due novembre c’è usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno addà tené chistu penzier…
Io la scriverei tutta questa poesia, A livella, … è maestosa….
Avrete già visto che da un paio di settimane, si sta pubblicando il Calendario del Cibo, ogni giorno un alimento diverso, una preparazione diversa, una favola diversa. Oggi è la giornata di Totò, Antonio de Curtis, il Principe della risata in quanto il 15 aprile cade l’anniversario della sua dipartita, e oggi sono 50 anni esatti.
Al castello, alcuni aforismi del grande attore accompagnano la vita della famiglia…. la più quotata è “Or tutti a me, la scienza va premiata“, detta quando uno dei componenti della famiglia fa un disastro e se ne compiace (di solito la cuoca)

Un’altra che va per la maggiore è “Il locale è triste, ma sta sempre qua dentro” detta alle fatine adolescenti quando si lamentano…
“Quest’anno c’è stata una grande moria delle vacche, come voi ben sapete“, detta sempre alle fatine quando chiedono la paghetta.

Quando le ragazze oziano con i loro telefonini, l’ingegnere si affaccia nella camera e con le mani a coppa urla: “Italiane, dormite pure, tanto qui c’è chi vi salva! Mentre voi dormite Latrippa lavora per voi!!”

Totò nei suoi film sottolinea anche la fame che si portava appresso:
- Mai che a un rinfresco dessero un piatto di spaghetti caldi
- La mia fame è atavica: vengo da una dinastia di morti di fame!
- Erano persone che non sapevano fare niente, tranne che mangiare. Mangiavano da professionisti.
- Io la cena fredda la lascio riscaldare: a me la cena fredda piace calda.
- A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
- Si dice che l’appetito vien mangiando, ma l’appetito viene a star digiuni.
Quindi Totò, oltre ad essere un grandissimo attore comico e drammatico, poeta, genio, era anche un incredibile buongustaio, al punto che sua figlia Liliana ha raccolto una serie di ricette amatissime da suo padre e ne ha fatto un libro, ricchissimo di piatti tradizionali napoletani.

E allora, siccome in questa media borghesia occupiamo una società (cit.), ci siamo dovuti sacrificare e la cuoca ha rifatto il ragù napoletano, il sugo della domenica, come Totò comanda.
INGREDIENTI
1 chilo di girello di vitello
1 chilo e mezzo di pomodori pelati
2 cipolle
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 bicchiere di vino bianco
mezzo bicchiere di olio extra verigine di oliva
sale e pepe
PROCEDIMENTO
Tagliate la cipolla sottilmente, fatela rosolare con mezzo bicchiere di olio in una capiente casseruola; unite il girello, doratelo da ambo i lati e irrorate con il vino bianco. fate evaporare, aggiungete i pomodori pelati dopo averli passati al passaverdura e i due cucchiai di concentrato di pomodoro, aggiustate di sale e pepe. Quando la salsa sarà arrivata a bollore, abbassate la fiamma e continuate a cuocere, a fuoco dolcissimo per almeno tre ore (il ragù si avvantaggia di una lunga cottura). Levate il pezzo di carne e fatelo intiepidire, quindi tagliatelo a fette non troppo sottili, disponetelo su un piatto da portata e copritelo con parte del ragù. Con la salsa rimasta condite della pasta corta (ziti, paccheri, mezze maniche), cospargete di parmigiano o in alternativa pecorino grattugiato a vostro gusto.
marina
15 Aprile 2017 at 10:12 (8 anni ago)ore 10.07 ammazza che fame!! me lo sogno il ragù napoletano anzi ‘o raù come dite voi. Deve essere fantastico, la carne deve avere una “scioglievolezza” (ma esiste questa parola?) unica. Credevo fossero necessari vari tagli di carne, invece no si può fare anche con il girello e basta. Che bontà! Bella la rievocazione di Totò, un genio lui.
Baci Patti e buona Pasqua a tutto il castello
ilcastellodipattipatti
15 Aprile 2017 at 10:58 (8 anni ago)Meari in realtà noi a casa lo facciamo con tanta carne diversa, ma questa è la versione semplice di Totò. Un bascione forte e buona Pasqua
Manu
15 Aprile 2017 at 10:33 (8 anni ago)Che delizia deve essere questo “o raù” e quella pasta poi semplice ma da acquolina assoluta.
Bellissimo il racconto legato alla famiglia si perché la sua comicità nasceva soprattutto dall’osservazione della vita di tutti i giorni che è un teatro a cielo aperto e spesso supera l’immaginazione
grazie per questo tuo contributo a una grande giornata di questo progetto meraviglioso
ilcastellodipattipatti
15 Aprile 2017 at 11:01 (8 anni ago)Infatti lui faceva la caricatura delle persone che si trovava intorno, dal nobile al poveraccio… Un genio! Un bascione e buona Pasqua
Antonella
15 Aprile 2017 at 11:34 (8 anni ago)è l’ora giusta per fare un giro da queste parti. La tua ricetta attizza l’appetito. Vado a preparare il pranzo.
Buone Feste!.
ilcastellodipattipatti
15 Aprile 2017 at 16:50 (8 anni ago)Un bascione cara e grazie <3
Lucia
15 Aprile 2017 at 20:05 (8 anni ago)Che meraviglia….Non solo hai cucinato il piatto napoletano per eccellenza ma lo hai fatto in modo impeccabile e hai scritto un post meraviglioso che è un omaggio sentito e corale al grande Totò!!!! Complimentiiiii
Alice
15 Aprile 2017 at 20:54 (8 anni ago)I miei più affettuosi auguri per una serena e gioiosa Pasqua, piena di tanto cioccolato!!!
un abbraccio
Alice
Anna
15 Aprile 2017 at 23:04 (8 anni ago)Maestoso! ‘O Rau è ‘O Rau, complimenti!
speedy70
19 Aprile 2017 at 14:56 (8 anni ago)Ottimo il ragù, lo adoro anche da mangiare con il pane!!!