C’era una volta al castello lontano una fatina piccola piccola tanto carina ma che non voleva mai dormire. La cuoca Pa, mamma di questa fatina non ne poteva più… allora chiese aiuto al folletto irlandese Cugnet, il quale arrivò presto presto e vestito elegantemente.
“Cugnet, come sei bello” Che bei vestiti che hai!” disse la cuoca Pa
“Hai visto che belli? Ma perchè mi hai mandato a chiamare?”
“Oh, Cugnet, se sapessi! La fatina Ma non vuole dormire; appena la cullo e canto la ninna nanna mi dice: – No canti! -” si disperò
“Non c’è problema! Andiamo nella stanzetta della piccola fatina che vi racconto come ho ricevuto questi bei vestiti”
E così fecero: la cuoca Pa prese in braccio la piccolina, il folletto Cugnet dalla sua borsina tirò fuori un pò di polverina magica che sparse sugli occhietti della fatina Ma e cominciò a raccontare.
“Una sera, io e mio fratello
Ghillie Duh non avevamo niente da fare e decidemmo di fare una
passeggiata in città. Passammo davanti alla bottega di un ciabattino che
sapevamo essere una brava persona e lo vedemmo seduto al tavolo che si
teneva la testa fra le mani. Era sconsolato perchè gli era rimasto un
pezzo di cuoio con il quale avrebbe potuto fare solo un paio di scarpe.
Quando andò a dormire, io e mio fratello entrammo nella bottega e
decidemmo di fabbricare un bel paio di scarpe che, quando furono pronte,
lasciammo lì in bella mostra. Non sto neanche a raccontare la faccia
del ciabattino quando vide le scarpe sul tavolo!!! Era felicissimo,
saltava di gioia e le mostrò alla moglie. Appena le mise in vetrina
entrò una ricca signora e le comprò. Con quei soldi lui comprò il cuoio
per fare due paia di scarpe e la notte io e mio fratello replicammo
l’opera e così le notti seguenti. Una notte faceva particolarmente
freddo e mentre lavoravamo ci sembrò di udire dei rumori ma non vedemmo
nessuno. Secondo me il ciabattino e la moglie ci stavano spiando perchè
la sera dopo trovammo, sul tavolo dove lasciavamo le scarpe, questi bei
vestiti caldi ed eleganti…Ci siamo fatti una botta di conti e abbiamo
pensato che ormai il ciabattino aveva di che vivere bene per il resto
dei suoi giorni e non ci siamo più tornati”
“Una sera, io e mio fratello
Ghillie Duh non avevamo niente da fare e decidemmo di fare una
passeggiata in città. Passammo davanti alla bottega di un ciabattino che
sapevamo essere una brava persona e lo vedemmo seduto al tavolo che si
teneva la testa fra le mani. Era sconsolato perchè gli era rimasto un
pezzo di cuoio con il quale avrebbe potuto fare solo un paio di scarpe.
Quando andò a dormire, io e mio fratello entrammo nella bottega e
decidemmo di fabbricare un bel paio di scarpe che, quando furono pronte,
lasciammo lì in bella mostra. Non sto neanche a raccontare la faccia
del ciabattino quando vide le scarpe sul tavolo!!! Era felicissimo,
saltava di gioia e le mostrò alla moglie. Appena le mise in vetrina
entrò una ricca signora e le comprò. Con quei soldi lui comprò il cuoio
per fare due paia di scarpe e la notte io e mio fratello replicammo
l’opera e così le notti seguenti. Una notte faceva particolarmente
freddo e mentre lavoravamo ci sembrò di udire dei rumori ma non vedemmo
nessuno. Secondo me il ciabattino e la moglie ci stavano spiando perchè
la sera dopo trovammo, sul tavolo dove lasciavamo le scarpe, questi bei
vestiti caldi ed eleganti…Ci siamo fatti una botta di conti e abbiamo
pensato che ormai il ciabattino aveva di che vivere bene per il resto
dei suoi giorni e non ci siamo più tornati”
“Bella
storia” pensò la cuoca Pa “Ma mi sembrava di averla già ascoltata dal
Sig. Andersen, un tizio danese molto triste ma molto creativo!” ma poco
le interessò perchè la fatina Ma dormiva beatamente. A questo punto la
cuoca Pa volle ringraziare il folletto e lo invitò a cena.
storia” pensò la cuoca Pa “Ma mi sembrava di averla già ascoltata dal
Sig. Andersen, un tizio danese molto triste ma molto creativo!” ma poco
le interessò perchè la fatina Ma dormiva beatamente. A questo punto la
cuoca Pa volle ringraziare il folletto e lo invitò a cena.
“Grazie, cosa si mangia?” chiese Cugnet
“Spezzatino di vitello” rispose la cuoca
“Mmmm” si grattò il mento il folletto perplesso “Spezzatino con cosa?”
“Che vuol dire ‘con cosa’…è spezzatino!”
Il
folletto alzò gli occhi al cielo: quella donnetta non aveva proprio
idea di cosa si poteva fare con il miele d’Irlanda. Tirò fuori da una
tasca una bottiglia di birra scura irlandese e la versò nella pentola
dello spezzatino. Subito si sprigionò un profumo delizioso che invase
ogni stanza del piccolo castello, la carne divenne cremosa e invitante
tanto che il principe Fa non resisté alla tentazione di bagnare in quel
sughetto alcune fette di pane tostato…
folletto alzò gli occhi al cielo: quella donnetta non aveva proprio
idea di cosa si poteva fare con il miele d’Irlanda. Tirò fuori da una
tasca una bottiglia di birra scura irlandese e la versò nella pentola
dello spezzatino. Subito si sprigionò un profumo delizioso che invase
ogni stanza del piccolo castello, la carne divenne cremosa e invitante
tanto che il principe Fa non resisté alla tentazione di bagnare in quel
sughetto alcune fette di pane tostato…
Da allora quando le sere sono particolarmente fredde, e si ha voglia di uno spezzattino, lo si fa alla maniera di Cugnet.
INGREDIENTI:
1kg di vitellino
500ml di birra scura
40 gr di burro
2 cipolle
2 fette di pancetta o bacon
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 cuccchiaio di farina
sale pepe
PROCEDIMENTO
Far fondere il burro e unire la pancetta a striscioline e rosolare per qualche minuto. Aggiungere le cipolle affettate e farle appassire. Tagliare la carne a cubetti, infarinarli e unirli alle cipolle. Far rosolare, regolare di sale e pepe, versare metà birra e unire lo zucchero di canna. Coprire con il coperchio e cuocere per 50 minuti, aggiungendo la restante birra ogni volta che il vitellino tenderà ad asciugarsi.
L’ANGOLO DEL SOMMELIER
Visto che è un piatto cucinato con la birra scura, la useremo anche per accompagnare il pasto.
Miele e Vaniglia
15 Ottobre 2012 at 19:00 (11 anni ago)fiaba carina e mi segno questa ricetta la voglio provare.:) Rosalba
ilcastellodipattipatti
15 Ottobre 2012 at 19:38 (11 anni ago)Ciao Rosalba… nelle sere d'inverno funziona!! Un bascio e complimenti pe ril tuo blog! Pattipa