Apriamo questo articolo per la Giornata Nazionale della Focaccia di Recco, dicendo una cosa che per molto è scontata: ma quanto è buona la focaccia di Recco??? La cuoca in Liguria c’era stata, ma era ‘na criatura. I suoi ricordi si limitano ad un albergo di Albisola che, essendo una villa antica, i bagni li aveva nell’armadio. No, non fate gli spiritosi parlando di pitali nascosti fra le cruccette… La cuoca ricorda che quando entrò nella stanza c’erano due armadi simil antichi e uno dei due era un bagno, con tanto di water, lavandino e minidoccia.
Un altro ricordo ligure, questa volta a Ferrania (dice ma che ci sei andata a fare a Ferrania, sta sperz ncopp e muntagn… La cuoca non se lo ricorda, quindi doveva essere qualcosa che riguardava il lavoro di suo padre): c’era la neve, tantissima neve e ad ora di pranzo entrarono in un posto che poteva essere un ristorante. Subito dopo la soglia della porta, c’era arrotolato per terra un tappeto scuro, che dava una gran noia, si doveva scavalcare. L’ultimo a passare fu il fratello della cuoca che ad un certo punto si ritrovò faccia a faccia con il tappeto, che in quei pochi secondi aveva sviluppato degli occhi, delle orecchie e pure una coda: era un terranova, non un tappeto, un terranova gigantesco, per fortuna mansueto al punto tale che oggi siamo qui a raccontarlo.
Ma a Recco non ci è mai stata… ci è andata vicino andando a trovare una zia della mamma a Rapallo, tutto questo sempre d’inverno…
Vabbuò, tutto quest’amarcord, per dire semplicemente che sta focaccia non l’aveva mai mangiata e per la giornata nazionale della Focaccia di Recco se l’è preparata, fotografata e mangiata… buonissima.
Ha seguito pedissequamente le indicazioni del Consorzio Focaccia di Recco, dosi e procedimento. L’unica cosa che ha variato, non gliene vogliano i recchelini o recchesi, che dir si voglia, ma la cuoca nella focaccia ci ha messo una bella juncata avellinese, formaggio fresco simile a quello richiesto….
INGREDIENTI
per una teglia di “Focaccia di Recco col formaggio”diametro cm 60 da 10 porzioni circa)
500 gr. di Farina di grano tenero tipo “00” di forza o in alternativa farina tipo “Manitoba”.
50 gr. di olio extra vergine d’oliva italiano
Acqua naturale
Sale fino
1 kg. di Formaggio fresco
PROCEDIMENTO
Si lavorano assieme farina di grano tenero tipo “00” (o farina tipo “Manitoba”), acqua, olio extravergine di oliva italiano e sale sino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Terminata l’operazione, si lascia riposare l’impasto per almeno 30 minuti a temperatura ambiente, coperto da un telo di tessuto naturale oppure in appositi contenitori alimentari a norma di legge. Si suddivide poi l’impasto in porzioni corrispondenti alle esigenze di impiego mantenendolo in condizioni igieniche ottimali.
Si preleva una porzione di impasto e la si tira. Quindi si procede manualmente allargando la pasta con un movimento rotatorio, posizionando le mani sotto alla sfoglia, fino a renderne lo spessore inferiore al millimetro, e avendo cura di non provocare perforazioni della superficie. Si adagia la sfoglia ottenuta nella teglia di cottura, precedentemente unta con olio extravergine di oliva italiano.
Si adagia sulla sfoglia il Formaggio fresco distribuendolo in piccoli pezzi della grandezza pari a quella di una noce così da coprire in maniera omogenea tutta la superficie. Si procede alla lavorazione dell’impasto rimanente, per ottenere un secondo strato di sfoglia delle dimensioni pari al precedente, che sarà ulteriormente lavorato fino a renderlo sottile, quasi trasparente, e sarà successivamente adagiato sulla base già coperta dal Formaggio.
Si saldano, schiacciandoli, i bordi sovrapposti delle due sfoglie per impedire la fuoriuscita del Formaggio durante le operazioni di cottura. Eventuali lembi di impasto in eccesso potranno essere rimossi con l’ausilio di un coltello o di altro strumento.
Con le dita si pizzica in più punti la sfoglia superiore, formando dei fori.
Si cosparge la “Focaccia di Recco col formaggio” con un filo di olio extravergine di oliva italiano ed, eventualmente, con una spolverizzata di sale. La cottura deve avvenire in forni alla temperatura compresa tra 270° e 320°C per 4-8 minuti, fino a quando la superficie del prodotto non avrà assunto un colore dorato, con bolle o striature marroni nella parte superiore. Il forno deve essere regolato in modo che la parte inferiore sia più calda della superiore. E’ escluso ogni trattamento di pre-cottura, surgelazione, congelazione o altra tecnica di conservazione.
(Testo del Consorzio della Focaccia di Recco)
L’angolo del sommelier: vino bianco fresco ligure come il Pigato
gwendy lanuti
12 Aprile 2017 at 10:20 (7 anni ago)mamma mia che acquolina,una focaccia così super sottile è da sballo!!!!!!
Wow
bravissima
ilcastellodipattipatti
12 Aprile 2017 at 19:30 (7 anni ago)Anche a me è piaciuta tantissimo… non l’avevo mai assaggiata (vergognoso, lo so…) Un bascio
Anna Laura
12 Aprile 2017 at 10:22 (7 anni ago)Tra bagni nell’armadio e tappeti a quattro zampe mi hai fatto rotolare dalle risate! La focaccia sarà di sicuro buonissima anche in versione avellinese.
ilcastellodipattipatti
12 Aprile 2017 at 19:32 (7 anni ago)Grazie Anna Laura, questo è il solo ricordo ligure che ho potuto condividere… 😀 Un bascione forte
fausta lavagna
12 Aprile 2017 at 11:47 (7 anni ago)ahahah… ma sti ristoranti/alberghi dove li avete beccati? Il bagno nell’armadio mi ha fatto morire. Per questa tua interpretazione i recchesi non troveranno certo da ridire; per quel che riguarda me… aspettami che arrivooo! Ciao 😀
ilcastellodipattipatti
12 Aprile 2017 at 19:33 (7 anni ago)Te lo giuro… rimanemmo sconvolti anche noi. Poi ci spiegarono che essendo una villa antica non potevano fare dei lavori particolari. Ti aspetto a braccia aperte! <3
Lisa G
12 Aprile 2017 at 15:20 (7 anni ago)Caspita come ti è venuta bene, è stiratissima. Ottima anche la scelta del vino . Che aperitivo invidiabile !!!!!! Tanti baci cara
ilcastellodipattipatti
12 Aprile 2017 at 19:34 (7 anni ago)Grazie Lisa, il pigau è un vino che adoro! Un bascetto
Anna
12 Aprile 2017 at 19:21 (7 anni ago)Stupenda! praticamente è come l’originale, complimenti!
ilcastellodipattipatti
12 Aprile 2017 at 19:35 (7 anni ago)Mò non dire così che mi monto la testa!! 😀 Un bascione
Silvia
12 Aprile 2017 at 21:11 (7 anni ago)Ma dai? Abito dove abitava la zia di tua madre!
Lucia
12 Aprile 2017 at 22:58 (7 anni ago)Il bagno nell’armadio…Meraviglia…La giusta privacy…Io cmq ti ringrazio perché data la nostra posizione geografica ora so quale formaggio scegliere…Aspetto magnifico e per me tanta voglia di provarla???
Ross
13 Aprile 2017 at 8:50 (7 anni ago)Ora che mi ci fai pensare la Liguria l’ho girata in lungo ed… in lungo (di largo ha poco) ma non ricordo se son mai passata da Recco. Bah! in ogni caso la tua focaccia è top!
Antonella
13 Aprile 2017 at 14:39 (7 anni ago)Bella cosa i ricordi, e le foto. che meraviglia, senza parlare della focaccia!
alessandra
17 Aprile 2017 at 8:15 (7 anni ago)Standing Ovation.
La piu’ bella focaccia al formaggio casalinga che abbia visto finora.
E quanto sia difficile farla in casa, lo sappiamo, soprattutto noi che a Recco ci siamo di casa, perche’ comunque “a me buona come quella non viene”.
A te, si, invece… Eccome se si.
Sto a lacrimare- di commozione e di nostalgia.
Bravissima.
ConUnPocoDiZucchero Elena
27 Aprile 2017 at 4:08 (7 anni ago)eheheh qst focaccia è da dipendenza! mio zio ha una casa a recco e l’anno scorso sono andata a trovarlo per un week end: praticamente ho assaggiato 8 tipi di focaccia di recco di 8 diverse focaccerie! mi manca la focacceria migliore però: quella del castello incantato 😉